Edificio per abitazioni, uffici e negozi (1954-1955)
via Boscovich 14 (Milano)
via Boscovich 14 (Milano)
Il progetto presenta motivi di interesse per la sua caratteristica modalità insediativa rispetto alla strada e alla forma del lotto. L'edificio si articola nella giustapposizione di un corpo basso affacciato su via Boscovich, con negozi al piano terra e uffici al livello superiore, e un volume alto più arretrato, destinato a residenza. La peculiarità della soluzione tipologica, che consente un elevato indice di sfruttamento del suolo, ricorda le architetture realizzate negli stessi anni da Luigi Mattioni (Edificio Pollux in via De Amicis 28, 1952-1955, Complesso Elios in via Domenichino 2, 1952-1954) ed ha come capostipite in ambito milanese Palazzo Argentina (1946-1951) in corso Buenos Aires 36 di Pietro Bottoni e Guglielmo Ulrich. Tale configurazione è significativa soprattutto alla luce della sua diffusione negli anni successivi in ampi brani di città. Le molteplici declinazioni costruttive e tipologiche sul tema dell'edificio polifunzionale urbano, vagliate dalla cultura professionale milanese degli anni Cinquanta, sono evidentemente ben note a Gho' che sente pertanto la necessità di verificarne l'efficienza nella concreta prassi progettuale.
Il trattamento dei due corpi viene differenziato anche dal punto di vista materico, con l'impiego di lastre di marmo botticino per la parte su strada, caratterizzata dalle larghe campate delle vetrine e dalla lunga finestra a nastro del primo piano, e l'uso di rivestimenti ceramici e intonaco fulget per il volume alto residenziale. Tre cavedi consentono di ricavare piccoli spazi aperti di servizio per i vani ad ufficio mentre la copertura del corpo basso su strada viene sfruttata per creare ampi terrazzi di pertinenza agli appartamenti del piano secondo.
In una prima proposta progettuale – non realizzata – compariva un ulteriore volume accostato al lato sud dell'edificio che, digradando verticalmente, avrebbe consentito la realizzazione di ulteriori terrazzi ai piani alti.
Il trattamento dei due corpi viene differenziato anche dal punto di vista materico, con l'impiego di lastre di marmo botticino per la parte su strada, caratterizzata dalle larghe campate delle vetrine e dalla lunga finestra a nastro del primo piano, e l'uso di rivestimenti ceramici e intonaco fulget per il volume alto residenziale. Tre cavedi consentono di ricavare piccoli spazi aperti di servizio per i vani ad ufficio mentre la copertura del corpo basso su strada viene sfruttata per creare ampi terrazzi di pertinenza agli appartamenti del piano secondo.
In una prima proposta progettuale – non realizzata – compariva un ulteriore volume accostato al lato sud dell'edificio che, digradando verticalmente, avrebbe consentito la realizzazione di ulteriori terrazzi ai piani alti.

Disegni di progetto |
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