Edificio per abitazioni (1951), via Sant'Antonio Maria Zaccaria 3, Milano
Opere d'arte: "Scultura luminosa", Lucio Fontana (atrio), "Composizione ceramica", Fausto Melotti (mezzanino)
Opere d'arte: "Scultura luminosa", Lucio Fontana (atrio), "Composizione ceramica", Fausto Melotti (mezzanino)
"...Il carattere e lo stile di questo atrio d'ingresso dell'Architetto Gigi Gho' per una casa a Milano [...] esprime una continuità di composizione dell'interno con l'esterno e dell'esterno con l'interno"
(Gio Ponti)
(Gio Ponti)
Il condominio in via Sant'Antonio Maria Zaccaria viene progettato e costruito da Gigi Gho' nel 1951. Sobrio esempio di architettura milanese del dopoguerra, l'edificio è noto per la presenza, come da prassi frequente negli anni Cinquanta a Milano, di importanti opere d'arte nel pregevole atrio a doppia altezza: la “scultura luminosa” di Lucio Fontana, sospesa sul vano d'ingresso, e la “composizione ceramica” di Fausto Melotti, che riveste le pareti del mezzanino. Il trattamento a tesserine di mosaico del fronte principale, inoltre, con il suo disegno policromo ondulato, inserisce l'edificio nel solco della ricerca operata dal Movimento per l'Arte Concreta (MAC), che negli stessi anni teorizzava la “sintesi delle arti” attraverso la collaborazione tra architetti e artisti nella ricostruzione della città danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. L'architettura, situata a poca distanza da Palazzo di Giustizia, si colloca lungo una cortina edilizia di condomini signorili coevi e appartenenti al medesimo piano di lottizzazione. La struttura, in cemento armato, si sviluppa per un'altezza complessiva di nove piani fuori terra, con seminterrato e cantinato, distribuiti da un unico vano scala e ascensori situato sul fronte posteriore. Ai primi due livelli, oltre all'atrio, gli spazi comuni e l'alloggio del custode, si trovano le superfici dedicate a ufficio; dal terzo piano, proseguendo verso l'alto, sono ricavati gli appartamenti, uno per ciascun livello, con l'attico duplex collocato sulla sommità dell'edificio. Il fronte principale, ispirato ad una solida razionalità, identifica la diversità funzionale mettendo in evidenza ai primi due piani le parti portanti, rivestite in granito, e impostando i livelli superiori sull'alternanza tra ampie finestre di forma quadrata e larghe fasce di balconi. L'ingresso all'atrio, visibile dalla strada grazie all'elegante sistema di lastre di vetro e montanti in alluminio, è largo due campate: di particolare singolarità è la soluzione dell'arretramento del pilastro intermedio, rivestito dello stesso prezioso marmo di Carrara che caratterizza l'intero vano d'ingresso.
L'accurato studio distributivo degli appartamenti, con notevole attenzione alle diverse esigenze dell'abitare moderno e agli effetti dell'irraggiamento solare, evidenzia la vicinanza di Gho' alle riflessioni di Gio Ponti sulla “casa all'italiana”: il preciso studio dei coni visivi interno-esterno, sottolineato a più riprese in pianta, e la diversificazione funzionale degli ambienti in spazi di “rappresentanza”, zone “notte” e di “servizio”, testimoniano tutta l'attenzione progettuale dell'autore rispetto alle più avanzate ed originali ricerche contemporanee in ambito residenziale.
L'accurato studio distributivo degli appartamenti, con notevole attenzione alle diverse esigenze dell'abitare moderno e agli effetti dell'irraggiamento solare, evidenzia la vicinanza di Gho' alle riflessioni di Gio Ponti sulla “casa all'italiana”: il preciso studio dei coni visivi interno-esterno, sottolineato a più riprese in pianta, e la diversificazione funzionale degli ambienti in spazi di “rappresentanza”, zone “notte” e di “servizio”, testimoniano tutta l'attenzione progettuale dell'autore rispetto alle più avanzate ed originali ricerche contemporanee in ambito residenziale.
Bibliografia relativa all'opera:
Gio Ponti, Il marmo è colore in "Domus" n. 285, agosto 1953, pp.59-52
Il marmo bianco nella scultura e nelle costruzioni moderne in "Domus", n. 289, dicembre 1953, pp.73-80
"Edilizia moderna" n.51, dicembre 1953
Paolo Campiglio (a cura di), Itinerari di Lucio Fontana a Milano e dintorni, Charta, Milano 1996
Lucio Fontana e Milano, Electa, Milano 1996
Jolanda Ventura (a cura di), Gigi Gho': progetti e architetture 1950-1995, [s.e.], 1997, pp.22-29
Karl Kolbitz (a cura di), Entryways of Milan / Ingressi di Milano, Taschen, Berlin 2017, pp.256-259
Gio Ponti, Il marmo è colore in "Domus" n. 285, agosto 1953, pp.59-52
Il marmo bianco nella scultura e nelle costruzioni moderne in "Domus", n. 289, dicembre 1953, pp.73-80
"Edilizia moderna" n.51, dicembre 1953
Paolo Campiglio (a cura di), Itinerari di Lucio Fontana a Milano e dintorni, Charta, Milano 1996
Lucio Fontana e Milano, Electa, Milano 1996
Jolanda Ventura (a cura di), Gigi Gho': progetti e architetture 1950-1995, [s.e.], 1997, pp.22-29
Karl Kolbitz (a cura di), Entryways of Milan / Ingressi di Milano, Taschen, Berlin 2017, pp.256-259
Disegni di progetto e foto storiche |
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