Edificio per abitazioni, uffici e negozi (1970-1971), via Vittor Pisani 16, Milano
Collaborazione: arch. Franco Madruzza
Strutture: ing. Giancarlo Locati
Impresa: Edilparco s.a.s.
Committente: Topazio s.p.a.
Collaborazione: arch. Franco Madruzza
Strutture: ing. Giancarlo Locati
Impresa: Edilparco s.a.s.
Committente: Topazio s.p.a.
L'asse di via Vittor Pisani, nella sua attuale configurazione, trae origine dalle vicende urbane legate alla Stazione Centrale di Milano (1912-1931): la nuova strada ha infatti assolto la funzione di cannocchiale prospettico per l'imponente opera progettata dall'architetto Ulisse Stacchini. In coerenza con la logica monumentale dell'epoca, la ridefinizione formale degli edifici affacciati sulla via è stata sin dall'inizio vincolata da alcune norme che prevedevano la presenza di porticati continui e altezze uniformi. La ricostruzione della cortina edilizia – se tralasciamo la precoce Torre Locatelli (1936-1939) dell'architetto Mario Bacciocchi – viene inaugurata dal Grattacielo Milano (1950-1955) di Luigi Mattioni e dei fratelli Soncini e durerà per tutti gli anni Sessanta del Novecento nel rispetto delle prescrizioni stilate prima della guerra.
Il progetto di Gho' si inserisce pertanto in un contesto urbano già definito, dove prevale l'immagine terziaria da “centro direzionale”. Ciononostante l'edificio, se confrontato con gli altri fabbricati costruiti sulla via, presenta specifiche peculiarità. Muovendo dalla necessità di massimizzare l'illuminazione naturale dei locali commerciali che si affacciano sul portico, Gho' scompone il corpo edilizio in due grandi campate e introduce una maglia strutturale di ampie dimensioni, una sorta di “ordine gigante” basato sulle proporzioni della sezione aurea, al fine di allargare quanto più possibile il passo dei pilastri disegnati con poderose sezioni trapezoidali: l'adozione di questa soluzione progettuale distingue l'edificio di Gho' dagli altri presenti sulla via. Le parti di tamponamento vengono risolte con fitte sequenze di vetrate continue scandite da montanti verticali. Sul fronte principale l'estensione delle luci del reticolo portante determina il passo a doppia altezza dei due livelli superiori di courtain-wall, al di sopra dei quali si collocano gli ultimi due piani lievemente aggettanti sulla via.
I materiali di rivestimento dell'edificio sono intonaco di tipo fulget color ruggine per la maglia strutturale, lastre di granito Valmasino per il primo livello del portico e serramenti in alluminio anodizzato bronzo scuro per le parti vetrate; sulla via laterale Alfredo Cappellini compaiono dei parapetti in ferro verniciati di nero. Particolare attenzione viene rivolta al collegamento con i fabbricati limitrofi, risolto con un abbassamento del volume sulla via secondaria e con una sottile serie di aperture sul fronte principale, dove sorge l'edificio, di pochi anni precedente, dell'architetto Carlo De Carli (1965-1968).
Al civico 16 di via Vittor Pisani, in un edificio preesistente, avevano sede gli uffici dell'azienda Kodak, che nel 1969 si trasferirà interamente nel nuovo complesso realizzato dallo stesso Gho' a Cinisello Balsamo.
Il progetto di Gho' si inserisce pertanto in un contesto urbano già definito, dove prevale l'immagine terziaria da “centro direzionale”. Ciononostante l'edificio, se confrontato con gli altri fabbricati costruiti sulla via, presenta specifiche peculiarità. Muovendo dalla necessità di massimizzare l'illuminazione naturale dei locali commerciali che si affacciano sul portico, Gho' scompone il corpo edilizio in due grandi campate e introduce una maglia strutturale di ampie dimensioni, una sorta di “ordine gigante” basato sulle proporzioni della sezione aurea, al fine di allargare quanto più possibile il passo dei pilastri disegnati con poderose sezioni trapezoidali: l'adozione di questa soluzione progettuale distingue l'edificio di Gho' dagli altri presenti sulla via. Le parti di tamponamento vengono risolte con fitte sequenze di vetrate continue scandite da montanti verticali. Sul fronte principale l'estensione delle luci del reticolo portante determina il passo a doppia altezza dei due livelli superiori di courtain-wall, al di sopra dei quali si collocano gli ultimi due piani lievemente aggettanti sulla via.
I materiali di rivestimento dell'edificio sono intonaco di tipo fulget color ruggine per la maglia strutturale, lastre di granito Valmasino per il primo livello del portico e serramenti in alluminio anodizzato bronzo scuro per le parti vetrate; sulla via laterale Alfredo Cappellini compaiono dei parapetti in ferro verniciati di nero. Particolare attenzione viene rivolta al collegamento con i fabbricati limitrofi, risolto con un abbassamento del volume sulla via secondaria e con una sottile serie di aperture sul fronte principale, dove sorge l'edificio, di pochi anni precedente, dell'architetto Carlo De Carli (1965-1968).
Al civico 16 di via Vittor Pisani, in un edificio preesistente, avevano sede gli uffici dell'azienda Kodak, che nel 1969 si trasferirà interamente nel nuovo complesso realizzato dallo stesso Gho' a Cinisello Balsamo.
Bibliografia relativa all'opera:
“Industria delle costruzioni”, n.66, aprile 1977, pp.3-10
Jolanda Ventura (a cura di), Gigi Gho': progetti e architetture 1950-1995, [s.e.], 1997, pp.192-201
“Industria delle costruzioni”, n.66, aprile 1977, pp.3-10
Jolanda Ventura (a cura di), Gigi Gho': progetti e architetture 1950-1995, [s.e.], 1997, pp.192-201
Disegni di progetto e foto storiche |
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